Universalmente riconosciuto come il Padre della chimica moderna, Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-1794) è stato un chimico, biologo, filosofo ed economista francese. Tra i principali protagonisti della storia della scienza, nel 1789 enunciò la prima versione della legge di conservazione della massa; riconobbe e battezzò i componenti dell’acqua – prima l’ossigeno, nel 1778, poi l’idrogeno, nel 1783; nel 1785 confutò la teoria del flogisto sulla combustione dei materiali, segnando uno spartiacque nella storia della chimica. Non solo: contribuì anche a riformare la nomenclatura chimica.
LAVOISIER E LA LEGGE DI CONSERVAZIONE DELLA MASSA
La legge di Lavoisier, nota anche come legge di conservazione della massa, afferma che nel corso di una reazione chimica la somma delle masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti. In altre parole, nel corso di una reazione chimica la materia non si crea e non si distrugge: «Rien ne se perd, rien ne se crée: tout se transforme», ovvero nulla si perde, nulla si crea, tutto si trasforma. Servendosi di una semplice bilancia, Lavoisier eseguì accurate misure di massa dei reagenti e dei prodotti delle reazioni, riuscendo a dimostrare, nel 1789, che la massa totale delle sostanze ottenute dalla reazione chimica era esattamente uguale alla massa totale delle sostanze messe a reagire.
LAVOISIER, L’ELEMENTO E LA NOMENCLATURA CHIMICA
Insieme con i chimici Berthollet, Guyton de Morveau e Fourcroy, introdusse nella sua opera “Méthode de nomenclature chimique” del 1787 una nomenclatura chimica che è alla base di quella moderna. Termini come ossigeno, azoto, carbonio, idrogeno; i suffissi -oso e -ico per gli acidi; -ito e -ato per i sali trovano qui la loro prima formulazione. Due anni dopo, nel suo “Traité élémentaire de chimie”, definì il concetto di elemento come sostanza semplice che non può essere scomposta da nessun metodo conosciuto dell’analisi chimica e concepì una teoria della formazione dei composti chimici a partire dagli elementi.
LA SCIENZA CHIMICA: RIGOROSA E VERIFICATA
Rivoluzionario risultò, con il senno di poi, il suo rifiuto di determinare a priori gli elementi chimici dei corpi. Lavoisier sostenne che solo le esperienze concrete potessero indicare con precisione le sostanze elementari, il cui numero sarebbe stato naturalmente destinato ad aumentare con il progresso dei metodi di indagine. Insomma, il chimico parigino per la prima volta stabilì che la scienza chimica, caratterizzata da un linguaggio specifico, andava intesa come costruzione tecnica rigorosa e verificata da molteplici esperienze.
LA GHIGLIOTTINA NEL 1794
Nel 1769, Lavoisier era entrato a far parte della Ferme générale, diventando esattore delle tasse. A seguito della Rivoluzione francese fu decretato l’arresto per tutti i dirigenti della Ferme. Lavoisier, forte della sua popolarità, provò a dimostrate che da tre anni non ricopriva più quel ruolo. Invano, perché divenne bersaglio dei giacobini e di Jean Paul Marat, perché considerato accademico ed esponente di spicco dell’ancient régime. Il tribunale rivoluzionario lo condannò a morte. Il padre della chimica moderna Lavoisier, assieme al suocero e agli altri colleghi, salì sulla ghigliottina l’8 maggio 1794. Aveva 51 anni e venne sepolto nel Cimitero di Picpus.
LAVOISIER SULLA TOUR EIFFEL
Sulla Tour Eiffel sono incisi in oro i nomi di 72 personalità di spicco della storia francese, tra cui quello di Lavoisier. In gran parte di tratta di matematici, ingegneri, chimici e astronomi. Gustave Eiffel scelse di invocarli come mentori della forza della scienza contro le proteste che seguirono la costruzione della torre. Le incisioni, sui 4 lati della Tour Eiffel, sotto il primo balcone, vennero coperte all’inizio del XX secolo e riportate alla luce solo nel 1986/1987.