La storia del Bosco degli Svizzeri dopo cinquant’anni continua ancora
Lo scorso 4 novembre Firenze ha ricordato i cinquantuno anni trascorsi dall’alluvione che la stravolse nella notte del 1966.
Dopo giorni di piogge nella notte fra il 3 e il 4 novembre di quell’anno, il perdurare delle intense precipitazione provocò lo straripamento dell’Arno che invase molti quartieri della città a partire dal centro storico. L’esondazione del fiume interessò Firenze e buona parte della Toscana provocando in totale 35 vittime e incredibili danni.
Si mise in moto la macchina dei soccorsi non senza difficoltà, da tutte le parti d’Italia e dall’estero arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere la popolazione, riportare alla normalità le città e salvare fra l’altro il grande patrimonio artistico in esse custodito.
Fra le numerose iniziative che presero vita in quei giorni ricordiamo la nascita del cosiddetto “ Bosco degli Svizzeri” in Mugello.
Un gruppo di studenti, “gli Angeli del Bosco”, provenienti dalla facoltà di Ingegneria forestale del Politecnico Federale Svizzero decisero di donare e piantare 13 mila piante di Pino Nero e Douglasia per ripopolare un’area boschiva della zona, quasi del tutto abbandonata. La semina delle piante aveva come obiettivo fondamentale quella di rinsaldare il terreno favorendone la tenuta, le capacità di drenaggio e il deflusso delle acque. In questo modo in occasione di eventi come ingenti precipitazioni di lunga durata, si sarebbe agevolato il flusso delle acque nel bacino riducendo la portata della piena e di conseguenza il potenziale distruttivo delle acque del fiume.
Le piante furono messe a dimora a quattro mesi dall’alluvione, gli studenti si occuparono personalmente delle operazioni sul posto coadiuvati dai nostri forestali, e a un anno dall’alluvione di Firenze nel 1967 il bosco degli Svizzeri era già realtà. L’iniziativa del gruppo di studenti fu peculiare e del tutto diversa rispetto agli altri numerosissimi interventi giunti in soccorso della città Toscana. Fu un progetto denso di consapevolezza, capace di rivolgere uno sguardo al futuro e interpretare la necessità di affrontare simili eventi oltre che con le risorse immediate indotte dall’emergenza, con programmi a lungo termine.
Nel corso di questo mese di novembre, a Firenze, in occasione di un convegno programmato anche in memoria dell’alluvione del 1966, è stato presentato un progetto che riguarda il bosco degli Svizzeri. Rendendosi infatti necessari gli interventi manutentivi nell’area si è deciso che il legname ottenuto dal taglio della parte matura del bosco verrà impiegato per la realizzazione di edifici antisismici nella zona del Mugello. In particolare saranno realizzati con esso interventi strutturali sugli edifici scolastici presenti nel comune di Borgo San Lorenzo e in quello di San Piero.
Dunque dopo oltre 50 anni gli alberi degli angeli del bosco continuano a produrre frutti importanti e dopo aver reso più sicuro e solido il terreno di questo territorio contribuiranno a rendere più solide e sicure le scuole del Mugello, per un’altra pagina di storia tutta da scrivere.