ALESIA, VERCINGETORIGE CONTRO GIULIO CESARE

20 Giugno 2019

Teatro di una delle più importanti e note battaglie della storia: è Alise-Sainte-Reine (in italiano tradotta con Alesia), piccolissimo comune francese di 645 abitanti situato nel dipartimento della Côte-d’Or nella regione della Borgogna-Franca Contea. È proprio qui che si ritiene – la certezza matematica ancora non c’è, ma la maggior parte della comunità scientifica concorda su questa ricostruzione dei fatti – fosse ubicato l’oppidum gallico di Alesia, sede della celebre battaglia tra le tribù galliche guidate da Vercingetorige e l’esercito romano di Caio Giulio Cesare. Era il 52 a.C. e Vercingetorige fu sconfitto, ma a tutt’oggi, i nostri cugini d’oltralpe, continuano a guardare con ammirazione a quello scontro. Fu una delle prime volte, infatti, in cui le tribù galliche reagirono insieme contro un nemico, gettando di fatto le basi per la nascita dello Stato francese.

 

LA RESISTENZA DI VERCINGETORIGE CELEBRATA DALL’OPERA DI TSCHUMI

L’area archeologica di Alesia

Pochi anni va l’amministrazione locale chiese all’archistar svizzera Bernard Tschumi di realizzare una struttura per celebrare l’epicità di quella battaglia e commemorare la resistenza di Vercingetorige. Tschumi, basandosi prevalentemente sulle descrizioni tratte dal De bello Gallico, diede così vita a un progetto ambizioso e suggestivo, che oggi va sotto il nome di MuséoParc Alesia.

Il museo sorge a 3 chilometri da un sito che, nel tempo, è stato oggetto di indagini archeologiche che hanno restituito una moltitudine di reperti: ossa di cavalli, monete, punte di frecce, elmi e fibule, a testimonianza dei fatti accaduti più di duemila anni fa. Le vestigia gallo romane visibili permettono di immaginare la vita di chi, allora, abitava il villaggio.

 

AD ALESIA LA STATUA DI VERCINGETORIGE DAI DUBBI LINEAMENTI

La statuta di Vercingetorige ad AlesiaIl MuséoParc Alesia si articola su tre luoghi: il Centro d’interpretazione, i resti gallo-romani e la statua di Vercingetorige, voluta, realizzata e posta da Napoleone III per festeggiare la fine e il successo delle ricerche archeologiche intraprese su suo desiderio ad Alesia. La statua è datata 1865 ed è alta 6,60 metri. Riletta alla luce di tutte le scoperte degli ultimi secoli, appare molto probabile che la fisicità di Vercingetorige fosse lontana da quella rappresentata.

 

UNA STRUTTURA CHE SCOMPARE NELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE DI ALESIA

Il Centro d’interpretazione è di forma circolare e richiama, simbolicamente, l’idea dell’accerchiamento del campo dei Galli operato dai soldati Romani. Al centro è realizzato interamente in pietra, come l’oppidum in cui erano asserragliati i galli, ma la struttura esterna è di legno, come le fortificazioni romane al tempo dell’assedio. Il committente chiarì sin dall’inizio la volontà che l’edificio fosse il meno invasivo possibile rispetto al territorio circostante. E così è: il centro affonda in parte nella collina, i visitatori possono salire sul tetto per vedere il paesaggio esattamente dalla stessa prospettiva che, un tempo, avevano avuto i Galli. Sul tetto, alberi ed erba: in questo modo, se osservato dalla città che lo sovrasta, l’edificio scompare.

In un dialogo continuo tra esterno e interno, un percorso pedagogico guida i visitatori alla scoperta del sito archeologico, attraverso i momenti che hanno portato alla vittoria romana, tra la rivolta dei Galli, nel cuore dello scontro delle due armate.

 

Crediti dell’immagine in evidenza: ©Sébastien Pitoizet