Renner Italia vince il Premio Nazionale Adriano Olivetti

25 Novembre 2025

L’ad Lindo Aldrovandi riceve il riconoscimento al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il welfare abitativo per dipendenti migranti

Renner Italia è Premio Nazionale Adriano Olivetti 2025.  L’azienda si è affermata come vincitrice assoluta tra 108 realtà selezionate in tutta Italia. A decretarlo sono stati la Fondazione Adriano Olivetti, la Camera di Commercio di Cosenza e Unioncamere. Il prestigioso riconoscimento è stato ricevuto oggi a Roma, nella Sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini, dall’amministratore delegato di Renner Italia, Lindo Aldrovandi.

Non è un encomio che celebra il passato; anche se più volte nel corso dei 21 anni di attività, per la sua attenzione nei confronti dei dipendenti, Renner Italia è stata accostata alla figura di Adriano Olivetti.

Il Premio Olivetti mette piuttosto a fuoco alcune dinamiche molto attuali del mercato del lavoro italiano. Un Paese che continua a soffrire un paradosso noto: disoccupazione giovanile sopra la media europea, ma allo stesso tempo difficoltà per molte aziende a trovare personale disposto a svolgere mansioni manuali qualificate.

L’amministratore delegato Lindo Aldrovandi premiato dal ministro Adolfo Urso tra i rappresentanti delle Camere di Commercio di Cosenza e Bologna

Il progetto premiato: un modello di integrazione pragmatico

Renner Italia ha ottenuto il riconoscimento per il suo programma di Welfare abitativo, rivolto a giovani immigrati in cerca di stabilità lavorativa e di condizioni abitative dignitose. È un’iniziativa che interviene in due aree di crisi ben identificate: la carenza di manodopera segnalata da numerose industrie manifatturiere e la fragilità abitativa. Uno scoglio – quest’ultima – che in provincia di Bologna riguarda tutti, ma risulta altissimo per chi arriva in Italia senza una rete di supporto.

Il Welfare abitativo di Renner Italia mette insieme formazione, contratto a tempo indeterminato e alloggio, in collaborazione con l’Opera Salesiana di Castel de Britti. Una formula che riduce l’attrito tra domanda e offerta di lavoro: non una soluzione ideologica, ma un intervento molto concreto sul funzionamento della filiera produttiva.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy premia Lindo Aldrovandi

Le parole di Aldrovandi: tra azienda e responsabilità sociale

Alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, l’amministratore delegato, Lindo Aldrovandi, ha ricordato un principio spesso evocato nelle analisi economiche sulla competitività occidentale: «Olivetti ci ha insegnato che l’impresa non è solo produzione e bilancio, ma un progetto di civiltà – ha esordito Aldrovandi –. Che l’industria può e deve essere un luogo dove il lavoro costruisce non solo prodotti, ma dignità e relazioni. Il nostro progetto di welfare abitativo nasce proprio da questa visione». Il ceo ha descritto con chiarezza il nodo da cui nasce l’iniziativa: «Da una parte, Renner Italia è alla ricerca di operatori motivati, disposti a svolgere con serietà mansioni manuali che molti giovani italiani – come ricorda anche il Centro Studi di Confindustria – non vogliono più intraprendere. Dall’altra, ci sono giovani immigrati che cercano lavoro, integrazione autentica e dignità, in un contesto abitativo spesso difficilissimo. Abbiamo offerto loro formazione, un contratto a tempo indeterminato e un tetto, in collaborazione con l’Opera Salesiana di Castel de Britti, senza la quale questo progetto non sarebbe stato possibile. Rimaniamo convinti che questo sia un modello utile per far progredire l’impresa Made in Italy – ha concluso Aldrovandi -. Il riconoscimento conferma la bontà della nostra azione».

Lindo Aldrovandi e il direttore dei Salesiani di Castel De Britti Carlo Caleffi

Un premio che parla all’economia reale

Il Premio Olivetti è associato a un’idea avanzata di cultura industriale. «Attraverso il Premio – hanno chiarito i promotori –  s’intende promuovere l’impegno nell’innovazione attraverso iniziative di sostenibilità ambientale, welfare aziendale e territoriale garantendo il sostegno alla competitività delle imprese attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale nonché lo sviluppo e la promozione del turismo, l’orientamento al lavoro e alle professioni e alternanza scuola-lavoro, anche in collaborazione con altri soggetti economici, agenzie, istituzioni locali e di ricerca del territorio».

In questo contesto, come gestire la trasformazione demografica e produttiva dell’Italia è il tema dei temi. Da un lato, un sistema che fatica a creare percorsi attrattivi per il lavoro manuale qualificato. Dall’altro, l’arrivo di nuovi cittadini che cercano integrazione attraverso l’occupazione e la casa. In mezzo, imprese che devono trovare soluzioni se vogliono continuare a competere.

Il progetto presentato da Renner Italia non pretende di risolvere questi imponenti problemi, ma offre una risposta operativa, già in corso, che utilizza strumenti semplici: formazione, stabilità contrattuale, un alloggio affidabile.

Cosa succede fuori dai confini nazionali

In altri Paesi questi modelli non sono nuovi e sono sostenuti dalla politica bipartisan.

Si pensi a Vail Resorts in Colorado o al Disney Parks in Florida, ma anche ai vicini Berlin Welcome Center, Hamburg Work & Shelter Program e al Bayern Integrations-Programm. Piattaforme avanzate che da anni collegano politiche abitative, insegnamento delle lingue e inserimento nel mondo del lavoro per immigrati e rifugiati.

Olanda e Danimarca hanno codificato per primi il modello work – housing – integration.  Si pensi al Dutch Refugee Council, che ha coinvolto le aziende metalmeccaniche nei Paesi Bassi con posti letto forniti dai Comuni, contratti di formazione in fabbrica e tutor aziendali. In Svezia, il distretto manifatturiero Gnosjö Industriområde integra lavoratori stranieri offrendo casa comunale e contratto aziendale. In Canada sono interessanti i Settlement Employment Programs. Si tratta di programmi statali (in Ontario, BC, Alberta) che collegano housing temporaneo, corsi di formazione finanziati e job placement diretto nelle imprese partner.

Sono tutti esempi di politiche in cui l’impresa diventa attore sociale,

In Italia, modelli come quello tracciato da Renner, e già rilanciato da altre imprese, possono contribuire a sbloccare nodi strutturali che pesano da anni sul sistema produttivo.

In un Paese che fatica a conciliare crescita economica e inclusione, iniziative come il Welfare abitativo di Renner Italia rappresentano un laboratorio interessante: non una teoria, ma un tentativo pratico di far dialogare due fragilità complementari.

È proprio per questo che Renner Italia ha vinto il Premio Nazionale Adriano Olivetti.