Gli uomini, da sempre, considerano l’albero quale simbolo di rinascita, fecondità e trascendenza. Proprio per il suo significato allegorico, l’albero è stato ed è protagonista in ogni campo dell’arte: dalla letteratura alla fotografia, dalla musica alla pittura.
Gli alberi hanno piantato le loro radici anche nel cinema, e non solo come elemento scenografico: in alcuni casi sono veri e propri protagonisti del film.
Scopriamo insieme quali sono gli alberi più famosi del grande schermo.
Barbalbero in Il Signore degli Anelli – Le due Torri
Abbiamo visto Barbalbero nell’adattamento della saga fantasy scritta da J.R.R. Tolkien. Questa è invece la descrizione che ne dà il suo creatore:
«Aveva il fisico di un Uomo, quasi di un Vagabondo, alto però più del doppio, molto robusto, con una lunga testa, e quasi senza collo. Sarebbe stato difficile dire se ciò che lo ricopriva fosse una specie di corteccia verde e grigia, o la sua stessa pelle. Comunque, le braccia, a breve distanza dal tronco non erano avvizzite, ma lisce e brune. I grandi piedi avevano sette dita l’uno. La parte inferiore del lungo viso era nascosta da una vigorosa barba grigia, folta, dalle radici grosse quasi come ramoscelli e le punte fini e muscose. Sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi, occhi profondi che li osservavano, lenti e solenni, ma molto penetranti. Erano marrone, picchiettati di luci verdi».
Nel colossal diretto da Peter Jackson, Barbalbero, durante la Guerra dell’Anello, risveglia tutti gli Ucorni e gli Ent della foresta, chiamandoli in guerra contro Saruman.
Groot in Guardiani della Galassia
Groot è un enorme albero antropomorfo e senziente, di origine extraterreste. Forza e resistenza sono direttamente proporzionali alla sua colossale struttura che può aumentare di molto le sue già notevoli dimensioni. Se distrutto, Groot può rigenerarsi a partire da un suo piccolo frammento, è inoltre in grado si modificare il suo corpo per adattarsi a ogni condizione ed è resistente al fuoco. Nel cinecomic Marvel del 2014, Groot è il miglior amico e socio in affari di Rocket Raccoon, un mercenario.
Gli alberi di mele in Il mago di Oz
Questi alberi, colmi di mele bellissime, non sono molto collaborativi nei confronti dell’affamata Dorothy. Quando la dolce ragazzina cerca di cogliere uno di questi splendidi frutti, l’albero risponde dandole uno schiaffo.
Per fortuna, lo spaventapasseri interviene a risolvere la controversia. L’uomo di paglia, giocando d’astuzia, critica gli alberi, dicendo loro che le mele sono orribili. A queste parole, i meli si infuriano e, volendoli colpire, lanciano i propri frutti: Dorothy può così sfamarsi.
Nonna Salice in Pocahontas
Con la faccia di corteccia e i suoi grandi, dolci occhi neri, Nonna Salice è lo spirito indiano che abita un vecchio salice in Pocahontas.
È a lei che la protagonista del film Disney si rivolge per chiedere consiglio ogni volta che si trova in difficoltà. Ma Nonna Salice non suggerisce nessuna risposta, ci chiede di cercarla in fondo al nostro cuore.
L’albero cavo in Il labirinto del fauno
Nell’universo fantastico creato da Guillermo del Toro, non poteva certo mancare un albero.
La piccola protagonista del film, intrappolata in un mondo che non le appartiene, dovrà superare una serie di prove per poter riabbracciare suo padre e prendere possesso del suo regno. Per prima cosa, Ofelia dovrà recuperare una chiave d’oro dalle viscere di un mostruoso rospo, che mina le radici di un enorme albero cavo, simbolo della crudeltà degli uomini e allo stesso tempo della rinascita.
Gli enormi alberi e la flora bioluminescente di Avatar
La nostra carrellata sugli alberi protagonisti sul grande schermo non poteva concludersi senza citare l’incredibile flora ideata da James Cameron per Avatar. Fiori bioluminescenti a ridosso di alberi grandi come montagne animano una foresta vigorosa e piena di sorprese. Gli alberi di Avatar sono un elemento imprescindibile del pianeta Pandora. Candea inflata, Croquembouche columnare, Saltarus pendulus: ai fanta-arbusti sono stati perfino attribuiti nomi e caratteristiche botaniche. Senza di essi, Pandora non avrebbe senso. Gli alberi costituiscono una rete e scambiano energia, informazioni e intelligenza. Non solo frutto della fantasia di Cameron… Secondo Daniel Chamovitz, infatti, la comunicazione vegetale esiste e avviene tramite le radici, considerate una sorta di sistema nervoso. Ma anche le chiome scambiano segnali e si comportano di conseguenza. Chi ama Avatar e vuole approfondire la trattazione delle specie vegetali all’interno del film non può perdere questo sito: www.pandorapedia.com.