SHERLOCK HOLMES E LE CONOSCENZE CHIMICHE

18 Maggio 2018

Celebriamo l’anniversario della nascita di Sir Arthur Conan Doyle attraverso il suo personaggio più celebre: Sherlock Holmes

Il 22 maggio del 1859 nasceva Sir Arthur Conan Doyle, scrittore e drammaturgo capostipite del sottogenere del giallo deduttivo. È il 1887 quando, con Uno studio in rosso, l’autore dà vita al più famoso detective della letteratura di tutti i tempi: Sherlock Holmes.

Plasmato a immagine e somiglianza di Aguste Dupine, Sherlock Holmes diventa in breve tempo ben più celebre, non solo del personaggio di Edgar Allan Poe, ma del suo creatore stesso.

Holmes fu il primo detective della narrativa ad applicare, per la sue indagini, alcuni metodi scientifici che furono poi realmente adottati dalle polizie di tutto il mondo.

Comparso in 4 romanzi e 56 racconti, Sherlock Holmes continua a vivere al cinema, in televisione e in innumerevoli racconti e romanzi apocrifi firmati da scrittori provenienti da ogni parte del mondo.

 

Il test del guaiaco nel primo racconto

sherlock holmes

Se la letteratura e l’astronomia sono per lui materie sconosciute, Sherlock Holmes vanta incredibili doti di pugile e spadaccino e una profonda conoscenza chimica. Ed è proprio in laboratorio di chimica, dove Holmes  sta perfezionando la reazione per il riconoscimento del sangue, che avviene l’incontro con Watson.

È quindi già nel primo racconto che Sherlock Holmes sottolinea l’importanza della chimica per la medicina legale e di conseguenza anche per le indagini di polizia.

Alcuni scienziati si sono chiesti se il test eseguito da Sherlock Holmes avesse un qualche fondamento scientifico o fosse solo stato raccontato per fini narrativi.

 

La verità scientifica

Prima del 1875, il sangue poteva essere identificato grazie all’esame microscopico dei globuli rossi, al test dell’ematina e al test dell’ammoniaca.

In Uno studio in rosso, Conan Doyle cita il test del guaiaco. A una soluzione idroalcoolica di gaiaco viene aggiunta una piccola quantità del presunto sangue e in seguito dell’acqua ossigenata. Se il materiale analizzato è effettivamente sangue, compare una colorazione blu.

La maggior parte dei test per il sangue si basano sullo stesso principio: la perossidasi. Si tratta di un enzima del sangue che agisce come catalizzatore per l’ossidazione di un composto chimico che produce un colore caratteristico.

 

Sherlock Holmes e la chimica nei racconti successivi

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Nonostante Sherlock Holmes venga descritto come un eccellente chimico, Conan Doyle non era molto ferrato in questa materia e di conseguenza nemmeno il detective da lui creato.

Nel terzo racconto che vede protagonisti Holmes e Watson, Un caso di identità, il detective afferma di stare analizzando il bisolfato di barite. Un chimico avrebbe parlato di bisolfato di bario o di solfato acido di bario, che in ogni caso è un composto di scarsa importanza.

In L’avventura del pollice dell’ingegnere Holmes definisce una lega di nichel e stagno un’amalgama, termine che si utilizza per indicare una miscela in cui uno dei due metalli è il mercurio.

E ancora in Il segno dei quattro, Sherlock Holmes afferma di essere finalmente riuscito a “dissolvere l’idrocarburo” al quale stava lavorando. Gli idrocarburi sono però facilmente solubili in un altro idrocarburo, quindi l’impresa del detective non è poi così grandiosa.

Insomma, nel corso delle sue successive avventure Sherlock Holmes ha potuto fare affidamento molto più affidamento sul metodo scientifico, sulle sue straordinarie capacità di cogliere ogni minimo dettaglio e sulla deduzione, che non sulla sua preparazione chimica.

Il ritorno alla chimica di Sherlock Holmes

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Chi ama Sherlock Holmes lo ama nonostante le sue evidenti carenze in fatto di chimica. Carenze pienamente recuperate, qualche anno più tardi, grazie a Thomas G. Waddel e Thomas R. Rybolt, due professori del Dipartimento di Chimica della University of Tennessee che, nel 1989, cominciarono a scrivere una serie di racconti intitolati Le avventure chimiche di Sherlock Holmes. Questi racconti hanno scopo didattico, i testi contengono infatti dei quesiti chimici che vengono risolti dal brillante investigatore di Baker Street. E voi, sareste in grado di risolverli?