Renner Sayerlack e Renner Italia, storia di un’impresa
La storia di Renner Italia è la storia delle persone che ogni giorno contribuiscono a farla grande. Ognuna di esse incrocia la vicenda di un uomo: Alexandre Cenacchi.
Il 10 febbraio 2017 il presidente di Renner Italia e fondatore di Renner Sayerlack ha compiuto 78 anni. A ripercorrere la sua biografia si scopre il romanzo di una famiglia come tante altre, costretta molti anni fa a lasciare l’Italia a caccia di un futuro migliore.
Olindo, Helena e Alexandre da Minerbio a São Paulo
Corre l’anno 1939 e mentre l’Italia si prepara a precipitare nella Seconda Guerra Mondiale, Helena Boggiani a São Paulo del Brasile dà alla luce Alexandre, figlio del minerbiese Olindo Cenacchi. Sono anni di alterne fortune che quantomeno consentono ai nostri di rimanere al riparo dalla ferocia del conflitto.
I Cenacchi rientrano in Europa quando il Paese, ritrovata la pace, si lecca le ferite e si avvia sul cammino della ricostruzione. Nel 1950, e soltanto per tre anni, Alexandre frequenta le scuole a Bologna, dove perfeziona il suo italiano e fa i conti con le sue origini. È solo un periodo di transizione, seppur molto formativo.
Nel 1954 la famiglia si trasferisce definitivamente in Brasile, sempre a São Paulo, la città più italiana del continente. Anzi, del mondo. Si dice infatti che São Paulo conti la comunità italiana più numerosa. Perfino più imponente della più grande città italiana, ovvero Roma. Se oggi 6.000.000 di paulisti vantano un avo nostro connazionale lo si deve soprattutto a quell’ondata migratoria di inizio e metà ‘900. Quel gigantesco fiume di persone laboriose e sognatrici in cui si ritrovò a nuotare per due volte consecutive la famiglia Cenacchi.
São Paulo per molti è l’Eldorado, dove le occasioni di lavoro e le possibilità di affermarsi, per i più intraprendenti, non mancano.
L’incontro con la Olivetti
Ben presto – è il 1956 – Alexandre trova la sua strada. Si rimbocca le maniche e intraprende la carriera di venditore per l’Olivetti. L’impresa fondata nel 1908 da Camillo Olivetti in quegli anni è il volto vincente della tecnologia italiana all’estero. Non esiste azienda, banca o ufficio che non utilizzi la macchina contabile Audit o la fatturatrice Mercator. Gli esercizi commerciali di tutto il mondo iniziano a dotarsi del calcolatore Divisumma 24. Alexandre si dimostra subito abilissimo a piazzare i gioielli nati a Ivrea.
I dirigenti apprezzano le qualità di quel marcantonio dai modi pragmatici. Trascorrono 24 mesi e a 19 anni Alexandre è promosso a capo della filiale di Porto Alegre nel Rio Grande do Sul. Sono giorni felici. La carriera decolla, tanto che nel 1961 diviene direttore dell’agenzia di Brasilia, la capitale della nazione.
Alexandre si dedica anima e corpo al lavoro, ma coltiva anche un’altra grande passione. S’innamora infatti di Aparecida, che diviene sua moglie sempre in quel fatidico 1961. Nascono il primogenito Alessandro nel 1962 e Marcelo nel gennaio ’64. Tra il 1964 e il 1966 Alexandre si sposta ancora per l’Olivetti. Prima a Rio de Janeiro; successivamente di nuovo a casa: São Paulo, dove diviene direttore import/export.
Nonostante i successi ottenuti, Alexandre ha l’ambizione di mettersi in proprio. Quindi lascia l’Olivetti nel 1968.
L’Ind. Brasileira de Vernizes
Se per l’Europa quello è l’anno della contestazione e delle grandi ideologie che attraversano le università, le fabbriche e le piazze, per Cenacchi è l’anno di un incontro che cambierà il corso degli eventi.
Il destino vuole infatti che il suo cammino sia incrociato da Piergiorgio Spataro. Piergiorgio è in contatto con Giancarlo Cocchi che, tempo prima, a Pianoro (Bologna) aveva avviato la realizzazione su scala industriale di vernici per legno. Alexandre fiuta che quel genere di attività avrebbe potuto rappresentare la chiave del successo in Brasile. Quindi, dopo un periodo trascorso in Messico, Spataro, Olindo e Alexandre Cenacchi fondano la Sayer Lack Ind. Brasileira de Vernizes. È ottobre.
Come ogni nuova avventura, l’inizio è carico di incertezza. Ma Alexandre è mosso da un ottimismo basato sulla conoscenza del sistema economico e sociale di quella regione. Il quartier generale è fissato al piano terra di un piccolo stabile. A riguardare le foto ingiallite di quell’epoca pionieristica, a osservare il camice grigio e lo sguardo fiero di Alexandre, sembra che fosse scritto da qualche parte che in quel garage stesse nascendo un’impresa modello che oggi dà lavoro a 800 persone. Intanto, a maggio 1969 Aparecida dà i natali alla terza bambina: Maria Gabriela.
La prima pietra a Cajamar
Nel 1970 i Cenacchi rilevano la quota societaria di Spataro e restano unici proprietari della Sayer Lack Ind. Brasileira de Vernizes. Due anni appena e decidono di associarsi a un’impresa produttrice di vernice . L’intesa con Giancarlo Cocchi è salda e il Brasile risponde benissimo alla chiamata. Nel settembre 1975 si posa la prima pietra del moderno stabilimento di Cajamar che diventa operativo due anni dopo.
Il gruppo Renner Herrmann Tintas Renner
Gli anni Ottanta si aprono con la sottoscrizione di un’intesa industriale. Sayer Lack Ind. Brasileira de Vernizes si associa con il gruppo Renner Herrmann/Tintas Renner. Per vent’anniSayer Lack Ind. Brasileira de Vernizes cresce in fatturato, tonnellate e occupazione. La sua è una marcia senza sosta.
La nascita di Renner Sayerlack
Nel 1999 Alexandre assume anche la direzione di Tintas Renner e si fa promotore della fusione tra Sayer Lack Ind. Brasileira de Vernizes e Tintas Renner. È così che nel 2000 nasce Renner Sayerlack. Porta con sé il seme da cui germoglierà appena 4 anni dopo Renner Italia. A Minerbio. Da dove, quasi un secolo prima, Olindo era partito in cerca di futuro.